Mercoledì 19 luglio 2023, si è tenuto l’evento conclusivo del progetto “Fermenti” presso l’Istituto Salesiano di Torre Annunziata. L’evento ha visto la partecipazione di Lucia Fortini, Assessore della Regione Campania per Scuola, Politiche Sociali e Politiche Giovanili e il coordinatore dell’ambito sociale N30, Nicola Anaclerio

Il progetto “Fermenti” è stato promosso dall’associazione salesiana Piccoli Passi Grandi Sogni Aps e finanziato dalla Regione Campania, con il supporto delle risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Avviato nel mese di aprile 2022, il progetto si è sviluppato sul territorio di Torre Annunziata in collaborazione con alcuni istituti scolastici locali.
La proposta progettuale ha creato un ambiente di apprendimento motivante, flessibile e coinvolgente, sfruttando la metodologia laboratoriale e sperimentando strategie innovative. L’obiettivo principale era sviluppare le competenze sociali dei giovani, fornendo loro gli strumenti per elaborare il proprio progetto di vita e per agevolare le relazioni con la società, il mondo della scuola, del lavoro e le istituzioni locali.
Il progetto ha avuto una durata di 15 mesi e ha coinvolto adolescenti e giovani tra i 13 e i 18 anni. Essi hanno partecipato a percorsi formativi orientati alla sperimentazione di competenze professionali nel settore della ristorazione, tra cui laboratori di pizzaiolo e maestro del caffè. Inoltre, i partecipanti hanno seguito laboratori motivazionali gestiti da un educatore presso l’Istituto scolastico G. Leopardi, una scuola partner del progetto.
Un elemento distintivo del progetto “Fermenti” è l’utilizzo di uno strumento innovativo, già validato in altri contesti nazionali ed europei (come in Belgio e Francia, in collaborazione con l’Associazione Seuil). Questo strumento è denominato “Fermenti in cammino”. Si tratta di una significativa esperienza educativa, con un forte impatto trasformativo, che ha coinvolto i ragazzi più propensi al cambiamento in tre weekend durante l’anno e una settimana durante l’estate. Questi eventi si sono svolti lungo i percorsi naturalistici della Campania, ricchi di bellezze e opportunità.
Il progetto “Fermenti” ha rappresentato una preziosa occasione per l’acquisizione di nuove competenze e per la crescita personale dei giovani coinvolti, contribuendo così al loro sviluppo e al loro futuro.

Dalla festa di don Bosco, la Casa canonica è diventata casa di accoglienza per tre giovani migranti. Succede a Torre Annunziata e la canonica in questione è quella della parrocchia Santa Maria del Carmelo, affidata ai salesiani presenti nella città oplontina fin dal 1929 e divenuti, nel corso degli anni, un punto di riferimento significativo per tantissimi giovani della città e per tutto l’ambiente cittadino, dal punto di vista spirituale, ma anche civile e sociale. Quest’idea è nata nel settembre 2015, dopo aver ascoltato le parole di Papa Francesco: “Di fronte alla tragedia di decine di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per la guerra e per la fame, e sono in cammino verso una speranza di vita, il Vangelo ci chiama, ci chiede di essere prossimi dei più piccoli e abbandonati. Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario ospiti una famiglia”. Da queste parole, abbiamo trovato l’ispirazione per il nostro progetto. Vogliamo rispondere concretamente all’appello del Papa, in continuità con quanto già cerchiamo di fare quotidianamente: accogliere gli ultimi, fare attenzione alla marginalità attraverso l’oratorio e la casa famiglia. Qui in parrocchia avevamo la casa canonica disabitata, e quindi abbiamo pensato di arredarla per aprirla a chi ha bisogno. Così l’abbiamo ribattezzata “Casa del Carmelo” ed é iniziata quest’avventura. Insieme alla comunità parrocchiale, abbiamo voluto rispondere fattivamente. Proprio la reazione dei parrocchiani ci ha un po’ stupito, non ci aspettavo tanta generosità. All’inizio eravamo un po’ scettici, ci sembrava un obiettivo troppo difficile da realizzare. Quando abbiamo deciso di usare la casa canonica per ospitare chi ha necessità, c’era l’urgenza di fare dei piccoli lavori nell’abitazione e arredare l’appartamento. Ora incredibilmente siamo in una situazione per la quale abbiamo più mobili dello stretto necessario, le persone hanno risposto con immenso altruismo. Siamo un territorio dotato di grande spirito di accoglienza. Ad oggi non sappiamo per quanto tempo si fermeranno i tre ragazzi. L’alloggio non è certamente pensato come una dimora fissa, ma come luogo per rispondere in modo immediato almeno ai bisogni primari o di chi è stato costretto a lasciare il proprio paese o magari a ragazzi a rischio, che divenuti maggiorenni, non possono più stare in Casa famiglia e non hanno ancora un posto dove andare. Siamo molto contenti di poter dire, che grazie al nostro aiuto, i tre ragazzi accolti, hanno già iniziato a lavorare presso alcuni ristoranti locali. Questo permette loro di cominciare a integrarsi nel nostro territorio. Una storia inizia con don Bosco e che continua .
