GIORNATA MONDIALE DEL VOLONTARIATO – Comunità alloggio “PEPPINO BRANCATI”

Circa un anno fa è iniziato il mio percorso come volontario e come per ogni inizio ero timorosa, non sapevo cosa mi aspettava dietro quella porta, non sapevo come avrebbero reagito i ragazzi alla mia presenza, se mi avrebbero accolto o percepita come minaccia. Ero rigida, ferma, attenta ad osservare i loro comportamenti, preoccupata di non riuscire ad arrivare a loro, di non piacergli o peggio di fare danni. I primi giorni li ho trascorsi così, provando a conoscere gli operatori e i ragazzi attraverso le loro parole, rifugiandomi in quello studio quando le emozioni e il disagio erano troppo forti. Contro ogni mia aspettativa, in tempi brevissimi tutte le mie incertezze hanno lasciato spazio ad una delle esperienze più belle della vita. I ragazzi con la loro curiosità sono diventati accoglienza, i loro rifiuti motivo di riflessione, i loro cambi d’umore segnale di sofferenza, le loro prese in giro dimostrazione d’affetto e così tra una sgridata, una riflessione e una risata si sono fatti spazio nel mio cuore. La pandemia d’un tratto era una minaccia alla possibilità di stare con loro, di poterli seguire, mi sono riscoperta affettuosa e protettiva. Preoccupata e triste, sapendoli lì nei giorni in cui tutti festeggiano in famiglia, al punto da correre da loro anche solo per un’ora. Siamo cresciuti insieme, ho visto i risultati del loro percorso, ho gioito con loro quando hanno avuto la possibilità di poter tornare a casa, sono stati gli unici capaci di farmi mettere ai fornelli, vittime delle mie disattenzioni o dei miei momenti di follia, hanno imparato a comprendere il mio modo di essere, ci siamo voluti bene, siamo stati insieme 24h giorno e notte in vacanza e sono riusciti a non farmi mai sentire la stanchezza, abbiamo ballato, riso stesi sul pavimento, ci siamo presi in giro, ci siamo coccolati ed abbracciati quando un dolore inaspettato ci ha colpito, ci siamo sostenuti e siamo andati avanti. Dopo un anno, quella casa e quei ragazzi sono diventati parte della mia quotidianità, la parte più spensierata e dolce, sono motivo di forza e responsabilità nei momenti bui, ispirazione a fare di più per dargli l’opportunità che meritano, sono motivo di vanto e orgoglio alle orecchie di chi mi ascolta, sono una parte di quotidianità così forte e bella che ho paura a rinunciarvi.. perché quando ho varcato quella porta, sono entrata con la stupida convinzione di insegnare loro qualcosa e ad oggi sono loro ad aver insegnato tanto a me. Mi costa ammettere che starò male quando tutto finirà, che sarò gelosa di ogni nuovo volontario che entrerà nelle loro vite e a cui vorranno bene ma non posso non consigliare alle persone un’esperienza simile, perché per quanto devastante e intensa, è un’esperienza che ti da sempre più di quanto toglie, che ti fa crescere e guardare il mondo dagli occhi di un semplicissimo ragazzo che non ha avuto la stessa fortuna e le stesse possibilità che ho avuto io. Ed oggi nella giornata del volontario io non voglio più guardare il mondo se non attraverso quegli occhi.