Il Sogno – La Lettera di Sara, volontaria del SCN che ha appena terminato il suo percorso

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Un anno ormai è già trascorso e, a conclusione di questo progetto, posso affermare che la mia esperienza di volontariato nella casa famiglia “Il Sogno” è stata una vera e propria chiamata di Don Bosco. E’ accaduto in un momento particolare, nel cosiddetto “momento giusto”. Quando ho ricevuto la conferma dell’inizio di questo nuovo percorso, la mia vita è cambiata.
L’entusiasmo e la voglia di fare erano alle stelle ma non mancavano di certo le paure e le preoccupazioni. Un ambiente per me totalmente nuovo, un contesto mai vissuto prima.
Ricordo ancora perfettamente il primo giorno in un cui ho varcato la porta della comunità. Rimasi colpita dalla contrapposizione della accoglienza calorosa dei miei colleghi in una casa ariosa e luminosa, con gli sguardi attenti e scrutatori dei ragazzi nel capire che persona fossi. Ero una perfetta sconosciuta, avevo invaso il loro territorio. Non è stato facile conquistare la loro fiducia e la loro stima, far capire loro che anche io avevo un ruolo in quella casa, che certamente non ero lì solo per avere quattro soldi in tasca e che la convivenza insieme mi avrebbe dato molto di più da inserire nel mio bagaglio di vita.
Non sono mancate le discussioni, i battibecchi, i dispiaceri … ma quando finalmente ricevi un grazie, un sorriso, quando vedi raggiungere dei traguardi nella vita di questi ragazzi che senza il tuo aiuto sarebbe risultato difficile, quando vieni presa in considerazione, quando ti coinvolgono nei loro racconti e cercano un tuo consiglio, il cuore si riempie di gioia e la soddisfazione di aver svolto bene il tuo lavoro è immensa.
Non dimenticherò mai i volti di questi ragazzi, come non dimenticherò mai i miei colleghi operatori che sono stati le mie linee guida; la loro passione e devozione per questo lavoro è così profonda da coinvolgerti inevitabilmente.
Se mi dovessero domandare “Rifaresti mai il sevizio civile? Ne è valsa la pena?”, risponderei con fermezza “Assolutamente si!”. Ho imparato ad avere più coraggio, ad avere più fiducia in me stessa, ad essere più sensibile e comprensiva nei confronti dei ragazzi che hanno precedenti con la legge, andando oltre i pregiudizi e i preconcetti. Il servizio civile è stato un’esperienza che mi ha molto arricchita e sarà sicuramente un trampolino di lancio per il mio futuro professionale e personale.

Sara