QUEL PUNTO ACCESSIBILE AL BENE [Laboratorio Falegnameria Comunità educativa D. Savio]

Anche quest’anno, nella nostra Comunità Educativa “Domenico Savio” di Corigliano d’Otranto (LE), ha avuto inizio il laboratorio di falegnameria tenuto come nella precedente edizione da Mimmo Dongiovanni.

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I ragazzi dimostrano come sempre notevole entusiasmo per queste iniziative, anche coloro che non hanno elevata confidenza con pialla e mazzuolo. E’ un buon modo per mettersi alla prova, per cimentarsi in qualcosa di nuovo e per apprendere nozioni e tecniche ancora sconosciute da rendere poi concrete e tangibili durante l’attività pratica del lavoro del legno. Sarà qui, quando finalmente avranno acquisito una buona dose di dimestichezza con gli arnesi del mestiere, che potranno dar vita a ciò che fino a quel momento avevano soltanto immaginato, forgiando e formando i tanti ritagli di legno che si ritroveranno fra le mani. Una volta raggiunta una sufficiente familiarità con gli attrezzi, potranno così modellare il legno a loro piacimento fino a dare vera e propria vita ai pezzi grezzi, proprio come seppe ben fare mastro Geppetto con il suo Pinocchio, un tronchetto freddo e secco trasformato in bambino, poi ragazzo, che attraverso crescita e metamorfosi giunse a custodire in sé stesso la moltitudine di emozioni e sentimenti dell’animo umano. Il tronco grezzo è pura fisica e chimica insieme, mentre le sue pulsioni, i suoi atteggiamenti, le sue sensazioni raffigurano quello che realmente è, ciò che emerge seguendo un processo di crescita e di modellamento, proprio come avviene per l’animo umano nei suoi stadi di sviluppo.

Non ci resta che ripartire da qui, provando a dare forma ai nostri piccoli tronchi, affinché anche noi si riesca a diventare come mastro Geppetto. Un genitore in difficoltà, certo, ma che a differenza di mastro Ciliegia non vide in quel pezzo di legno un peso di cui disfarsi. Al contrario, armandosi di premura, dolcezza e…scalpello, seppe rintracciare in Pinocchio quel punto accessibile al bene presente in ognuno, anche in chi sembra non averne, anche in chi all’apparenza si palesa come un tronco che non ha possibilità di diventare altro.

Nicola Portaluri, educatore Comunità educativa “Domenico Savio”