Low Health Point – Comunità Alloggio “Casa Pinardi” di Caserta

Sei minori, accolti dalla Comunità “Casa Pinardi” di Caserta, hanno partecipato con i loro scatti alla mostra fotografica “Low Health Point”. Il titolo dell’evento, organizzato dal Distretto di Salute Mentale dell’ASL di Caserta, fa riferimento alla locuzione tipica dei videogiochi che indica il “basso livello di salute”, richiamando l’attenzione sul tema del disagio mentale in età giovanile.

I partecipanti, di età compresa tra i 14 e i 20 anni, hanno scattato delle foto ispirandosi ad alcuni versi della canzone “Supereroi” di Mr.Rain: “Non puoi combattere una guerra da solo / il cuore è un’armatura / ci salva ma si consuma / a volte chiedere aiuto ci fa paura / ma basta un solo passo come il primo uomo sulla luna / perché da fuori non si vede quante volte hai pianto”.

Amir, Ramez, Marko, Falikou, Robiul e Alì, grazie a queste parole, hanno dato libero sfogo alla propria creatività fermando con un click attimi significativi delle loro vite. Attraverso le fotografie, infatti, hanno comunicato il proprio stato d’animo e la speranza di un futuro migliore, anche se lontani migliaia di chilometri da casa e dalle amate famiglie.

Insieme a tanti altri adolescenti, le loro opere sono state esposte a beneficio dei presenti riscuotendo grande successo e ognuno ha avuto modo di spiegare quale fosse il significato più profondo delle immagini scelte: la fede come spinta ad andare avanti nonostante le difficoltà, il mare come strada per una nuova vita, l’unione come punto di forza, l’orizzonte come il futuro ancora tutto da scoprire, l’ottimismo per andare avanti sempre e comunque.

Alla fine dell’incontro, oltre a ringraziare i presenti, il dottor Gaetano De Mattia, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale, ha specificato che l’obiettivo principale del DSM è proprio quello di prendersi cura degli adolescenti, che sempre più spesso rifuggono gli incontri ed evitano le nuove conoscenze. In questo caso, solo grazie alla fotografia, si è avuto un ottimo riscontro facendo sì che arrivassero più di 80 immagini. L’idea, inoltre, è che questo progetto possa essere itinerante, esponendo le opere anche in altri luoghi, per confrontarsi liberamente e in maniera costruttiva a beneficio dei giovani che vivono una fase della loro esistenza molto complessa.  

Sono certo che Amir, Ramez, Marko, Falikou, Robiul e Alì difficilmente dimenticheranno questa emozionante esperienza e faranno tesoro di quanto vissuto per migliorare la propria vita.

(Gianfrancesco Coppo, Educatore Comunità alloggio “Casa Pinardi”)