“Per insegnare bisogna emozionare” è questo quello che diceva Maria Montessori, le stesse emozioni che vedo negli occhi di Momin e Daniel, quando provo a spiegare loro qualcosa attraverso le mie lezioni di italiano.
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Accogliere chi scappa dal proprio paese per cercare un rifugio sicuro sia solo il primo passo da fare, poi bisogna aiutarli facilitando e favorendo la loro integrazione in questa nuova realtà e quale modo migliore di aiutarli nello studio e nella comprensione della lingua italiana? Questo è il compito che svolgo ogni giorno, questo è il mio modo di aiutarli, cercando di offrire loro la possibilità di crearsi un futuro, aprirsi alle relazioni con i coetanei e gli adulti che incontrano.
E’ un compito arduo, ma che ti riempie d’orgoglio quando ti rendi conto che grazie a te riescono a farsi capire, riescono ad aprirsi e a raccontare le loro storie, le loro vite fatte di sofferenza, ma soprattutto di tante speranze.
Da loro ricevo ogni giorno forza e tanto coraggio, perché il loro futuro passa anche dalle nostre mani, ma soprattutto, dai nostri cuori…
Imma Colantuono volontaria servizio civile universale “Mamma Matilde”