Comunità alloggio “Il Sogno” – “Il mio più grande rammarico, non essere riuscito a salvarti”

Un nonno scrive a suo nipote collocato in casa famiglia in misura cautelare.

… Sei arrivato dove non avrei mai voluto che arrivassi.
Ho sempre sperato che camminassi sulla retta via, ma come vedo non sono riuscito a fartelo capire.
Sono stato sempre troppo debole perché non volevo farti altro male dopo quello che la vita ti ha dato.
Spero che ora qualsiasi cosa decidano sia per il tuo bene. Pensa che anche io ad otto anni sono stato in collegio e ci sono rimasto per cinque anni, ma perché era morto mio padre.
Prendi questa esperienza come qualcosa che ti servirà per il futuro.
Ti prego di stare tranquillo.
Io come sempre ci sono per te.

Ti voglio bene, Nonno.

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A volte non pensiamo a tutti gli infiniti meccanismi che si innescano, quando un minore inizia ad avere un contatto con il mondo penale.
La nostra attenzione è rivolta principalmente al ragazzo, al suo recupero ed al suo reinserimento sociale. Ma scavalcando le mura, quelle barriere che spesso sembrano essere insormontabili, troviamo alleati, amori che hanno bisogno di aiuto, e nello stesso tempo possono essere una risorsa fondamentale nel percorso verso il cambiamento.
Così un nonno, che con le lacrime agli occhi, decide di getto di rincuorare un nipote, che a causa di una vita spesso ingiusta, non è riuscito a strapparlo dalla cattiva strada.
Così tenta in tutti i modi di tranquillizzarlo, sperando in cuor suo, che questa possa essere una lezione di vita, che lo conduca a fare meglio, a trovare le sue aspirazioni, guadagnando il pane con la sola forza del sacrificio.

Si può ottenere qualcosa di buono, solo laddove c’è la costruzione di un gruppo di persone, che contribuiscono a credere che si può cambiare, si può percorrere la via giusta.

Anna Pasquariello, educatrice comunità alloggio “Il Sogno” di Napoli.