Cara “Casa Pinardi” ti scrivo…

Cara famiglia,
scrivo questa lettera per ringaziarvi con
tutto il mio cuore per quello che mi insegnate
in questo periodo in comunità con tutti voi:
ragazzi, che per me sono come fratelli, operatori, educatori e i volontari del servizio civile.
Ecco un pensiero per ogni mio fratello:
R., quando tu sei arrivato in comunità sapevo che eri dell’area penale e quindi avevi fatto un errore
ma ricordati che nella vita si può sbagiare, tu sei una bellissima persona e per me sei come un fratello maggiore.
F., con te ho trascorso più tempo e abiamo imparato molte cose l’uno dall’altro,
anche se litighiamo spesso per ogni cosa comunque a mio modo ti voglio bene.
R., i primi giorni in comunità eri sempre triste,
non parlavi con nessuno e mangiavi poco, poi appena è arrivato tuo fratello V. hai cambiato umore e eri più felice
V., invece quando sei venuto in comunità eri felice.
All’inizio R. e V. per la vostra troppa allegria mi eravate antipatici,
poi vi ho conosciuto meglio e o capito che siete molto simpatici.
R., sei un ragazzo buono, calmo e educato, non ti arrabi mai con le persone
hai sempre rispetto per tutti.
L., ho avuto poco tempo per conoscerti ma da subito mi sono trovato bene con te.
J., con te ho un rapporto diverso dagli altri e parliamo poco perchè non riesco a capire per la lingua diversa.
Adesso tocca a voi tutti gli operatori, educatori e i volontari del servizio civile:
vi ringrazio dal profondo del mio cuore per tutto quello che fate per me in questo periodo difficile,
per avermi insegnato che nella vita non bisogna mai arrendersi e mai perdere la fiducia delle persone.
Soprattutto Ciro e Rosa la psicologa mi sono stati più vicini quando  ero triste e
mi hanno insegnato che nella vita bisogna sempre sorridere e non avere paura anche quando è difficile perchè ti metti paura.
Di nuovo grazie a tutti di vero cuore e vi voglio tanto bene,
mia cara FAMIGLIA.

dal vostro caro Adriano

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